lunedì 24 febbraio 2014

Czarina Cocktail


Categoria: Pre-dinner

Mise en place : Mixing glass, Strainer, Stir, Coppetta cocktail, Vodka, Vermouth Dry, Apricot Brandy, Angostura bitter.

In quarti
2/4 di Vodka
1/4 di Vermouth dry
1/4 di Apricot Brandy
1 goccia di Angostura

In cl
4 cl di Vodka
1,5 cl di Vermouth dry
1,5 cl di Apricot Brandy
1 goccia di Angostura

In once
1 1/4 oz di Vodka 
1/2 oz di Vermouth dry
1/2 oz di Apricot Brandy
1 goccia di Angostura

Vecchia ricetta from "The Drinks of Yesteryear a Mixology" del 1930


Guarnizione : ///

Tecnica di procedimento : (Stir & Strain) si prepara nel mixing glass per poi essere filtrato con lo strainer nel bicchiere da cocktail.

Procedimento : mettere il ghiaccio nel bicchiere da cocktail e versare gli ingredienti nel mixing glass, già raffreddato precedentemente. 
Mescolare e versare il tutto nel bicchiere.

Nel primo ricettario Iba del 1961 con la codifica :
Czarina
2/4 Wodka 50°
1/4 vermouth dry
1/4 Apricot Brandy
1 goccia di Angostura
Si prepara nel mixing-glass, con poco ghiaccio cristallino.
Coppetta da Cocktail.

Storia
Tra i tanti distillati utilizzati nell' arte del bere miscelato, la vodka è probabilmente uno degli ultimi applicati come ingrediente base.
Le sue prime tracce ci portano ai primi decenni del '900, come ad esempio il ricettario "Beverages de Luxe" del 1911 di George R. Washburne and Stanley Bronner in cui troveremo uno dei primi cocktail con una base di vodka; il "Russian Cocktail", molto apprezzato nelle zone nordiche del' Europa in cui vede la presenza di un liquore Russo al cherry e della Vodka.


Non sarà di sicuro il primo nella storia nell'arte del bere miscelato; articoli di giornale datati 1904 e 1905 ci indicheranno le sue prime applicazioni.



1904 - From "The Donaldsonville chief" - December 24



1905 - From "Omaha daily bee" - August 18


1905 - From "The times dispatch" - August 12


Nell'arco degli anni, questo distillato prenderà sempre più una forte applicazione; riscoprendolo in importanti ricettari di pubblicazione Britannica come "Approved Cocktails" del' United Kingdom Bartenders' Guild e "Cafe Royal Cocktail Book" di W. J. Tarling.
Ricettari che avranno sempre più cocktails con la vodka come ingrediente.


Ma ritornando al nostro drink in questione; non abbiamo un origine ben precisa sulla sua creazione ma da quanto ci suggerisce il nome "Czarina"; si suppone che sia stato creato in onore di qualche imperatrice Russa.

"Con il termine Czarina si intende il titolo nobiliare dato all 'imperatrice della Russia".

Per alcune fonti questo drink vede la sua comparsa nei primi anni '50 del ventesimo secolo; probabilmente ideato da qualche barman Americano.

Una traccia interessante c'è la lascia David A. Embury nel suo ricettario del 1948 "The Fine Art Of Mixing Drinks".

Czarina 
1 part French Vermouth
1 part Italian Vermouth
6 parts Vodka 
3 or 4 parts Apricot Brandy to each drink
Stir

Note that this is a VODKA MEDIUM MARTINI or VODKA PERFECT with the addition of a little apricot flavor.
A different version of the Czarina calls for equal parts of pineapple juice and vodka with a dash of bitters.

"Una versione diversa del Czarina richiede parti uguali di succo di ananas e vodka con un pizzico di amaro."


Un interessante nota che ci d'ha un nuova alternativa di cocktail.

Un nota che ci porterà da alcune mie ricerche al ricettario di G. Selmer Fougner del 1935 "Along the wine trail - an anthology of wines and spirits".

Probabilmente la prima traccia sul "Czarina Cocktail";
One part pineapple juice, one part Vodka; add dash of bitters if desired; shake.


Gustav Selmer Fougner (1885 - 1941) giornalista ma sopratutto critico enogastronomico inizia la sua carriera nel 1906 a New York come reporter.

Dopo varie esperienze lavorative nel campo del giornalismo; intraprende nel 1933 una propria rubrica nel giornale "The Sun"; una rubrica che divenne e che fece diventare popolare Fougner; "Along the Wine Trail."



A distanza di pochi anni Gustav Selmer Fougner pubblica il suo primo lavoro; una raccolta di notizie indirizzate a tutte le bevande alcoliche che negli anni bui del Proibizionismo furono vietati.
Un testo che ha lo scopo di informare i suoi lettori, sulle origini, il luogo di elaborazione, il metodo di produzione e il loro metodo di servizio.
Suddiviso in tre volumi, il primo sarà dedicato esclusivamente al mondo del vino; il secondo alla realtà dei distillati; brandy, rum, whisky, vodka per poi passare ai vari liquori e tanti altri prodotti.
Il terzo ed ultimo volume sarà dedicato interamente alle bevande miscelate, dalle origini del termine "cocktail", alla sua prima comparsa; arrivando a trattare tutte le categorie delle bevande miscelate come cobblers, flips, juleps e punches; dandoci informazioni storiche di ogni tipologia di drinks.
Un interessante testo e raccolta di cocktails che saranno suddivisi dal distillato o liquore che né farà da elemento base nella bevanda miscela.
Un esempio interessante è quel gruppo in cui vede la vodka come ingrediente fondamentale; sei drinks in cui troveremo un derivato del Bee's Knee's; un mix che ometterà il gin al posto della vodka, il Vodka Bee's Knee's.
Non mancheranno i classici come l'Old-Fashioned o come il Singapore Sling.

1946 - From "The Stork club bar book" by Lucius Beebe
Czarina: 
1 oz. vodka
3/4 oz. apricot brandy
1/2 oz. French vermouth
1/2 oz. Italian Vermouth
Shake and serve in 3 oz. cocktail glass.

1951 - From "The South American Gentleman's Companion" by Charles H. Baker, Jr.

Tsarina Cocktail
also known as Coctel Zarina. 
2 oz vodka
1⁄2 pony Crème de Cassis Sugar, to taste
1⁄4 to 1⁄2 tsp Rose’s Sweetened
Lime Cordial
1 to 2 tsp egg white
shake with fine ice and strain into a chilled cocktail glass. (south american, page 162)

1961 - From "Cocktail and wine digest: the barmen's bible" (ristampa del 1943) by Oscar Haimo

Czarina Cocktail
1/4 oz. Apricot Brandy
1/2 oz. Dry Vermouth
1 oz. Vodka
Shake with Ice & Strain

Timeline
1914 - From (seconda edizione del 1911) "Beverages De Luxe" by Geo. R. Washburne and Stanley Bronner 



1930 - From "The Drinks of Yesteryear a Mixology"


1935 - From "Along the wine trail - an anthology of wines and spirits" by G. Selmer Fougner


1946 - From "The Stork club bar book" by Lucius Beebe


1948 - From "The Fine Art Of Mixing Drinks" by David A. Embury


1961 - From "Cocktail and wine digest: the barmen's bible" (ristampa del 1943) by Oscar Haimo


venerdì 21 febbraio 2014

Casino Cocktail


Categoria : All Day Cocktail

Mise en place : Boston Shaker, Ghiaccio, Strainer, Coppetta Cocktail, Old Tom Gin, Maraschino, Succo di Limone e Orange Bitter.

In grammi
40 gr di Old Tom Gin
10 gr di Maraschino
10 gr cl di Orange Bitters
10 gr cl di Succo di Limone

In cl
4 cl di Old Tom Gin
1 cl di Maraschino
1 cl di Orange Bitters
1 cl di Succo di Limone

In once
1 1/4 oz di Old Tom Gin
1/4 oz di Maraschino
1/4 oz di Orange Bitters
1/4 oz di Succo di Limone

Vecchia ricetta from "Recipes for Mixed Drinks" Hugo R. Ensslin del 1916
CASINO COCKTAIL
2 dash maraschino
2 dash orange bitters
2 dash lemon juice
1 dram Old Tom Gin
Stir well in a mixing glass with cracked ice, strain and serve with a cherry.

Guarnizione : Ciliegina al Maraschino e Twist di Limone

Tecnica di procedimento : (Shake & Strain) preparato direttamente nello shaker , shekerato con ghiaccio e poi filtrato nel bicchiere.

Procedimento : raffreddare il bicchiere e il boston shaker , eliminando l’acqua prodotta in quest’ultima fase. Versare gli ingredienti , facendo attenzione che il ghiaccio sia cristallino ; shekerare e filtrare con lo strainer direttamente nella coppetta cocktail.


Nel primo ricettario Iba del 1961 con la codifica :
Casino
3/4 Dry Gin
1/12 Maraschino
1/12 Orange Bitter
1/12 succo di limone
Si prepara nello shaker con poco ghiaccio cristallino.
Servito nel bicchiere a cocktail, si decora con una ciliegina.
Coppetta da Cocktail.

Nel quinto ricettario Iba del 2012 (categoria - The Unforgettables) con la codifica :
CASINO 
All Day Cocktail
4 cl Old Tom Gin
1 cl Maraschino
1 cl Orange Bitters
1 cl Fresh lemon juice
Pour all ingredients into shaker with ice cubes, shake well, strain into chilled cocktail glass and garnish with a lemon twist and a maraschino cherry.




Storia
Non abbiamo nessuna indicazione sulla creazione di questo cocktail, ne un creatore ne una leggenda.
Tutto quello che abbiamo in questo momento è il ricettario di Hugo R. Ensslin "Recipes for Mixed Drinks" datato 1916; primo riferimento del cocktail "Casino".
Un Cocktail che spesso viene proposto in alternativa del classico "Aviation" per le sue sottili somiglianze.

Hugo Ensslin era un uomo di origine Tedesche che nei suoi anni da professionista svolse la sua attività da Capo Barman presso l'Hotel Wallick a New York in Time Square.
Oggi viene considerato come uno delle personalità più influenti nella realtà del bere miscelato del secolo scorso ed inoltre un personaggio influente nella vita professionale di Harry Craddock e Patrick Gavin Duffy.

Ma ritornando al cocktail in questione l'unica cosa che mi rimane da pensare è da quale situazione potrebbe essere stato ispirato Hugo Ensslin nel riportare il drink nel suo ricettario.
Che fu lui il creatore? o semplicemente fu affascinato dal drink?
Nei primi decenni del '900, Time Square divenne rapidamente una zona commerciale e un luogo culturale, ricco di teatri, sale da concerti e alberghi di lusso.
Chi sa se Hugo Ensslin frequentatore di Time Square sia per lavoro che probabilmente per la propria vita privata fu contaminato o ispirato da qualche interessante musa.
Dal 1882 fino al 1930 a Broadway (39th Street) fu presente un importante Teatro; il "Casino Theatre".
Chi sa se c'è un legame; una relazione tra il Cocktail e il Teatro?
Nulla di tutto questo è accertabile.

Dalla sua comparsa nel 1916 ad oggi; nei vari ricettari il "Casino Cocktail" ha avuto dei cambiamenti nella sua componentistica arrivando così a quantificarne due specifiche codifiche.

Timeline
1924 - From "Manual de Cantineros Club de Cantineros Habana Cuba" by León Pujol & Oscar Muñiz


1926 - From (4° ristampa) "Harry's ABC of Mixing Cocktails" by Harry MacElhone


1930 - From "Cocktail Bill - Boothby's World Drinks and How to Prepare Them" by William "Cocktail" Boothby


1930 - From "Cocktails" by Jimmy" late of CIRO'S


1930 - From "Home Bartender's Guide and Song Book" by Charlie Roe and Jim Schwenck



1930 - From "The Savoy Cocktail Book" by Harry Craddock


1934 - From "Cocktail Bill Boothby's World Drinks And How To Mix Them" by William "Cocktail" Boothby


1948 - From "El Arte del Cantinero - Los vinos y los licores" - La Habana 1948 by Hilario Alfonso Sanchez


1948/1958 - From "The Fine Art Of Mixing Drinks" by David A. Embury


1961 - From "Cocktail and Wine Digest the Barmen's Bible" by Oscar Haimo



giovedì 13 febbraio 2014

Swizzle-Stick


Che cosa è il "Swizzle-stick"?
Personalmente sono molto distante dall'utilizzo di questo particolare strumento, ma da quando ho potuto verificare ha un origine lontana e ben radicata.

Penso che fin dai tempi antichi, l'uomo a sviluppato ed ingegnato strumenti per rendere sempre più semplice la sua vita; cosa che ancora oggi è un istinto del' essere umano.

Stessa cosa penso che negli anni sia successo per quanto riguarda nel campo del bartending, creando nel tempo, strumenti indispensabile per la miscelazioni di bevande.
Uno di questi strumenti è senza dubbio il "Swizzle Stick"; un oggetto che secondo fonti attendibili prende origini nella zona delle Indie Occidentali (Britanniche); più precisamente nei territori dei Caraibi.

Una leggenda racconta che questo strumento compare nelle piantagioni di zucchero nelle zone delle Indie Occidentali intorno al 1600; come ramo utilizzato per mescolare primordiali bevande a base di rum.
Ma tutto questo è solo una leggenda che non riscontra (dalle mie tracce) nessuna fonte.

Secondo fonti attendibili, il "Swizzle Stick" prende origine dal' omonima bevanda "Swizzle", un nome che negli anni è stato erroneamente applicato ad una miriade di bevande miscelate; come ci descrive Stanley Clisby Arthur, nel suo libro "Famous New Orleans Drinks and how to mix'em" del 1937.
"The name Swizzle has been applied to variously compounded drinks".

Ma come si pronuncia David A. Embury nel suo ricettario "The Fine Art Of Mixing Drinks" del 1948;
"Since the Swizzle comes from the West Indies, the original Swizzle is, of course, made with Rum—Jamaica rum. Like any other drink of the Sour type, however, it can be made of any other liquor if desired." 

Dal momento che il "Swizzle" proviene dalle Indie occidentali, il "Swizzle" originale è ovviamente fatto con il rum, rum Jamaicano. Ma come per qualsiasi bevanda di tipo "Sour" può essere fatto con qualsiasi tipo di liquore. 

Nel ricettario "Professional Mixing Guide by Angostura -Wuppermann Corporation" del 1950.
"It really doesn't matter which of the Caribbean Islands originated the Swizzle, for by now nearly every one of them has perfected its own particular kind".

Quindi indipendentemente dal luogo di origine, ogni Isola dei Caraibi ha così negli anni sviluppato e perfezionato il proprio "Swizzle".

Secondo Stanley Clisby Arthur, l'origine del nome "Swizzle" è sconosciuto, come sembra invece che sia un altro modo di pronunciare "Switchel" una bevanda a base di melassa ed a volte con l'aggiunta di aceto, gin e rum.

"The name Swizzle has been applied to variously compounded drinks, and while it is said the origin of the word is unknown it appears to be just another way of pronouncing Switchel, a drink made of molasses and water, sometime with the addition of vinegar, gin, and rum. 
Also applied to strong drinks sweetened and flavored with bitters."

Tracce storiche sui "Swizzle" né troviamo molte e diverse risalgono alla fine del '800; cosa che succede per la stessa bevanda di nome "Switchel"; che secondo alcune fonti era già esistente nel '700.

Dalle tracce trovate nel 1870 e negli anni successivi il "Swizzle-Stick" è stato uno strumento che di sicuro a trovato un interesse; tanto da essere descritto in molti libri e in alcuni vecchi articoli di giornali.
Uno strumento il quale la sua provenienza e sopratutto il suo materiale lo rende unico nel genere.

Strumento ricavato dal' Albero di nome "Quararibea turbinata" o "Swizzle stick tree" è una pianta aromatica originaria  dalle zone dei Caraibi.
(Secondo alcune fonti l'aromaticità presente nello "Swizzle-Stick" è inoltre rilasciata nel drink, quindi renderà singolare sia lo strumento che il cocktail stesso).
Un pianta la quale viene tagliato un ramo dove troviamo alla sua estremità la formazione di altre diramazioni (solitamente 5) che dovrebbero formare un angolo di 90 gradi.
Lungo secondo alcuni fonti 12 centimetri circa, verrà spogliato dalla sua corteccia; mentre le varie diramazioni verrano tagliate circa un centimetro, formando come se fossero dei raggi di una ruota di una bicicletta.
Uno strumento unico che sarà considerato il primordiale frullatore.
Immerso nel bicchiere ed impugnato nei palmi delle mani, verrà rapidamente ruotato ottenendo così la nostra bevanda.

Un interessante articolo di giornale, datato 1908 del "The San Francisco Call." ci racconterà un aneddoto particolare nella produzione del "Swizzle-Stick".

"What , is a swizzlestick, anyhow ?" inquired the seeker of knowledge.
"Swizzlestick," replied the traveler; "Is made from a vine indigenous to the West Indian islands; it has been classified by Barbadian botanists as Swizzlesticks celestia, or, heavenly swizzlestlck.
At intervals of a foot more this beneficent vine sends forth five shoots at right angles to the stem, so that a proper swizzlestick looks like a five pointed star.
The sticks should be cut in the dark of the moon by a blue gummed obeah doctor, who should carry the left hind foot of a graveyard rabbit in his trousers pocket.
Some expert swlzzlers go so far as to assert that, the best swlzzlesticks must be cut on Friday, the thirteenth of the month, by an Obeah doctor who has previously sacrificed a white chicken, soaking the roots of the vine in blood, in order that the stick shall be induced to give Its most satisfying and thirst quenching results.


Il "Swizzle-Stick" dalla sua creazione ad oggi è uno strumento sempre più difficile da trovare, sempre se si parla dell'autentico "Swizzle-Stick" prodotto nelle Indie Occidentali.
Di strumenti prodotti con materiali differenti ne troviamo, come negli anni il "Swizzle-Stick" verrà anche utilizzato per così eliminare l'effervescenza nei vini "Champagne".

Lo strumento che verrà descritto come un alternativa al "Swizzle-Stick" è il "Mosser" o "Moser" che insieme ad altri attrezzi come piccoli frustini verrano applicati per eliminazione del' effervescenza dei vini spumanti francesi.


A due mesi dalla fine del Proibizionismo Americano; Jay Sindler seduto con un amico al bar del Ritz Carlton Hotel di Boston, mentre sorseggiava il suo Martini, non riusciva ad afferrare l'oliva all'interno del bicchiere.
Dandoli così l'idea dopo sei mesi di depositare e brevettare i suoi "Swizzle Stick".
Bastoncini in plastica, il quale qualsiasi azienda poteva personalizzare.


Timeline
1870 - From "Letters from the Battle-Fields of Paraguay. With a map and illustrations" by Sir Richard Francis Burton


1871 - From "The Coolie - His Rights and Wrongs" by Edward Jenkins



1879 - From "Roraima and British Guiana, with a glance at Bermuda, the West Indies, and the Spanish Main



1893 - From "The New York Times" - October 8


1896 - From "The Anaconda standard" May 02


1903 - From "The sun" October 26


1908 - From "The San Francisco call" September 20


1911 - From "The sun" February 26


1925 - From "The Flowing Bowl" by Edward Spencer



1936 (circa) From "For Home Use" by Angostura Bitters Ltd.



2003 - From (ristampa del 1934) "The Old Waldorf-Astoria Bar Book" by Albert Stevens Crockett


2009 - From (N.E.1937) "Famous New Orleans Drinks and how to mix 'em" by Stanley Clisby Arthur



mercoledì 12 febbraio 2014

Claridge Cocktail


Categoria: Pre-dinner

Mise en place : Mixing glass, Strainer, Stir, Coppetta cocktail, Gin, Vermouth Dry, Apricot Brandy, Cointreau.

In parti
1/3 di Dry Gin
1/3 di Vermouth dry
1/6 di Apricot Brandy
1/6 di Cointreau

In cl
3 cl di Dry Gin
3 cl di Vermouth dry
1,5 cl di Apricot Brandy
1,5 cl di Cointreau

In once
1 oz di Dry Gin
1 oz di Vermouth dry
1/2 oz cl di Apricot Brandy
1/2 oz di Cointreau

Vecchia ricetta from "Harry's ABC of Mixing Cocktails" by Harry MacElhone - 1926
Claridge Cocktail
1/3 French Vermouth, 
1/3 Gin,
1/6 Apricot Brandy,
1/6 Cointreau.
Shake well and strain into cocktail glass

Guarnizione : ///

Tecnica di procedimento : (Stir & Strain) si prepara nel fixing glass per poi essere filtrato con lo strainer nel bicchiere da cocktail.

Procedimento : mettere il ghiaccio nel bicchiere da cocktail e versare gli ingredienti nel fixing glass, già raffreddato precedentemente. 
Mescolare e versare il tutto nel bicchiere.

Nel primo ricettario Iba del 1961 con la codifica :
Claridge
1/3 Dry Gin
1/3 Vermouth dry
1/6 Apricot Brandy
1/6 Cointreau
Si prepara nel mixing-glass con poco ghiaccio cristallino.
Coppetta da Cocktail.

Storia
Sia per questioni di reperimento o per questioni di evoluzione sia del drink o di un singolo ingrediente; è facile che un cocktail negli anni della sua esistenza cambi di ingredienti come di proporzioni.
Non è il caso del "Claridge Cocktail" che dalla sua comparsa ad oggi la sua ricetta viene sempre stilata con le stesse proporzioni.

La sua prima comparsa (da mie ricerche) avviene nel ricettario di Harry MacElhone "Harry's ABC of Mixing Cocktails"; manuale che sarà dal 1919 pubblicato per la prima volta e negli anni ripubblicato aggiornandolo anno in anno di nuove bevande miscelate.
Nelle due stampa che personalmente posseggo, sia nella quarta e quinta edizione viene riportato il cocktail in questione; un mix di 1/3 di French Vermouth, 1/3 di Gin, 1/6 di Apricot Brandy e 1/6 di Cointreau.
Ed ecco che proprio nel manuale di Harry MacElhone avremo la prima traccia di riferimento sul creatore e il luogo.
Francia, Champs Elysées; più precisamente il "Claridge Hotel", dove un certo Leon, Bartender creo dalle sue mani il mix in questione.
Purtroppo di questo bartender non ho nessuna informazione, né del suo operato al "Claridge Hotel", né in qualsiasi altro posto in Parigi; come del resto anche il "Claridge Cocktail" non comparirà sull'ultima edizione del manuale "Harry's ABC of Mixing Cocktails" del 2006.



Successivamente nei miei vari ricettari, sarà il manuale di Harry Craddock "The Savoy Cocktail Book" del 1930 che avrà al suo interno il "Claridge"; drink con le stesse proporzioni di 1/3 per il Vermouth e il Gin e 1/6 per Apricot e Cointreau.
Secondo alcune fonti è possibile che questo drink sia stato creato in onore del "Claridge Hotel" di Londra dalle mani Ada Coleman; una delle prime Barlady.
"Coley" così nominata inizio la sua professione all'età di 24 anni al "Claridge Hotel" di Londra per poi iniziare nel 1903 all' American Bar del Savoy Hotel fino al 1926.
E fu in quei anni che probabilmente Harry Craddock conobbe il drink in questione.
Ma nulla di questo può essere accertato o comunque io personalmente non posso confermare; non avendo nessuna prova.

Di sicuro nel ricettario di Harry Craddock non è la prima volta che si trovano mix dalle stesse fattezze con nomi diversi.
Caso che avviene per l'Alexander Cocktail N. 1 e il Princess Mary Cocktail; drinks dagli stessi ingredienti ma con proporzioni differenti.

Anche per il "Claridge Cocktail" abbiamo un drink simile, il "Frankenjack Cocktail"; drinks simili di ingredienti e di proporzioni. 

Del "Frankenjack Cocktail" abbiamo indicazioni nel manuale "Here's How!" del 1927 di Judge, Jr.



Drink creato per mano di due proprietari di un noto "Speakeasy".
Secondo alcune fonti, probabilmente il noto Speakeasy" di un tempo era "Frank & Jack"; descritto anche nel libro “On The Town in New York” di Michael Batterberry.


More typical was Frank and Jack's, a jolly place where there were generally a hundred people jammed into a tiny kitchen barely large enough to hold three tables.
Among those struggling for air and room to laugh might be jimmy Durante, Pat Rooney, or Peggy Hopkins Joyce.
It was Frank and Jack who perfected the gambit of getting rid of one drunk by asking him to assist another out the door.

Timeline
1926 - From "Harry's ABC of Mixing Cocktails" by Harry MacElhone



1930 - From "The Savoy Cocktail Book" by Harry Craddock



1934 - From "Cocktail Bill Boothby's World Drinks And How To Mix Them by William "Cocktail" Boothby 



1936 - From "Burke's Complete Cocktail and Tastybite Recipe" by Harman Burney Burke



1937 - From "The How and When" by Hyman Gale and Gerald F. Marco (Marco Abe)



1948 - Bartender's Guide by Trader Vic